domenica 9 marzo 2008

roadtoSanSiro/ Erano ribelli


Piccola premessa: ci sono momenti in cui è lecito, se non doveroso, lasciare che l'emozione prenda il sopravvento, spalancare la bocca e rimanere abbagliati dal sentimento, non aver paura di commuoversi e lasciare che retorica, sentimentalismo ed anche eventi apparecchiati a dovere per scatenare tutto ciò facciano il loro compito senza che ce ne vergognamo, senza pensare sempre a "quello che c'è dietro", senza la corazza spesso utile del cinismo.

Mi sono commosso.
Quando quel ragazzo, con cui trascorsi anche un'estate da amico, solo, in mezzo ad 80.000 persone e sulle spalle il peso di un'eredità orgogliosa ha cominciato a parlare.

Hanno scelto per noi, i colori del cielo e della notte,
Sono passati 100 anni e li ringraziamo ancora,
per aver fondato l'INTERNAZIONALE FOOTBALL CLUB.

Era la sera del 9 Marzo 1908, erano poco più di 40,
oggi siamo milioni.

Si radunarono nel cuore di Milano, al ristorante l'Orologio.
Erano ribelli, avevano un sogno:
dare la possibilità a tutti, italiani e stranieri,
di giocare a calcio per la stessa bandiera,
Neroazzurra.

Sono passati 100 anni da quella sera,
100 anni di passione, di bellezza, 100 anni di attese, di fantasie,
100 anni di sfide, di vittorie e di orgoglio, di tantissimo orgoglio

Questa è la notte della memoria, e la notte del futuro,
del filo che unisce i campioni di ieri, di oggi e di domani.
E' la notte che sognavano in quel lontano 9 Marzo,
e che noi regaliamo ai nostri bambini.
E' la notte di tutti gli interisti, piccoli e grandi, vicini e lontani.

Per 100 di questi giorni, per 100 di queste emozioni
per sempre, solo Inter.

Con i colori del cielo della notte,
infinito amore, ETERNA SQUADRA MIA.

Mi hanno commosso le parole, le parole che uscivano da quella bocca, la persona che le porgeva a noi con la serenità così uguale a quella di sua padre.
Mi ha commosso la semplicità, il senso di appartenere a quelle parole ed anche un po' a quella persona: c'erano racchiuse la mia vita da tifoso e la mia gioventù, mi sono commosso anche quando mia moglie mi ha chiesto se era lui "il Facchetti" che avevo battuto a bigliardino 7-0 tanti anni fa. Si era lui.

Mi sono commosso a vedere entrare sul campo gli idoli di mio zio e quelli che per ragioni anagrafiche sono miei, ma anche quelli che non conoscevo o quelli che avevo conosciuto solo sugli almanacchi.

Mi sono commosso per le parole dettate dal cuore di un uomo di 91 anni, Antonio Caracciolo, che vuol portare in Paradiso l'Inter, Antonio speta un mument, lassa che la te porta l'Inter in Paradis!

Mi sono commosso, non mi vergogno.
Buon compleanno fratelli.

1 commento:

Bobo ha detto...

E' stato bellissimo, l'emozione ha preso il sopravvento. Gli occhi lucidi per tutto quello che abbiamo vissuto e una sola certezza, martedì sera, vada come vada, sarò comunque orgoglioso di avere questi due colori nel cuore.
Bobo