venerdì 29 febbraio 2008

cari fottutissimi amici/ Beppe mandali a cagare


Ci eravamo ripromessi di non entrare nello specifico delle discussioni che giornalmente ci martellano i maroni, ma leggo per caso di quello che sta succedendo a Roma dopo la partita di mercoledi.
A parte che se non fai il 2-0 poi se ti pareggiano sei fesso tu. Ma leggere quello che scrivono è veramente da incazzarsi a manetta, quell'atteggiamento del "tanto si sapeva che era tutto così". Di mio evito e chiudo la pagina tanto quando la base del ragionamento è quella non c'è spazio al dialogo, contenti loro...
Mi fa incazzare tanto l'attacco a una delle persone più corrette del mondo del calcio.
Che Beppe Bergomi dopo vent'anni di Inter possa aver simpatie nerazzurre non lo nasconde certo, ne è stato la bandiera, ma criticarlo per la cronaca è da dementi veri, se c'è una persona che cerca sempre l'equilibrio è lo Zio e mi piace così, non me lo vedrei a fare il tifoso anche se è normale che se segna l'Inter sarà più contento.
Vogliono Bruno Conti? No problem, Beppe manda tutti a quel paese, nessuna persona con un minimo di coerenza e correttezza intellettuale può addebitarti nessun comportamento scorretto. Questo detto più da essere umano che da Interista.
Uno dei tanti articoli che raccontano quello sta succedendo

Grazie gente

Questo video accomuna due persone a cui ho imparato a voler particolarmente bene, si commuovono tutt'e due alle parole di Crespo e uno dei due lo guarda tutti i giorni e lavorando io di fianco a lui ormai è una liturgia giornaliera.
L'Albi, definirlo collega è riduttivo, è matto, su questo non si discute. E' l'ultimo che mi ha fatto piangere, mi ha telefonato da Siena appena finita la partita e abbiamo passato dieci minuti a piangere al telefono e da lì ogni 100 km era sempre la stessa storia fino a che la sera alle dieci sento gridare dalla strada, mi affaccio ed era lui appena arrivato da Siena, avvolto nel bandierone nerazzurro e sudato di scudetto.
CQ ha in comune con me anche l'altra mia passione: la Saima (hockey su ghiaccio, troppo lungo da spiegare per chi non sa). Temo sarà il prossimo a farmi commuovere, l'ho conosciuto prima solo su internet, poi lentamente la stima è diventata amicizia ed anche con lui c'è un'affinità elettiva che a volte mi spaventa.
Adesso piangete voi!
Grazie.

roadtoSanSiro/ Per loro, soprattutto


Vivere a Milano e tifare Inter ha vantaggi, ma spesso non si riesce a comprendere appieno questa cosa.
Estate 2002: il coniglio non era ancora fuggito e l'Inter giocava il 14 agosto a Lisbona contro lo Sporting l'andata dei preliminari di Champions.
Eravamo in vacanza in Sardegna vagamente rassegnati a non poter vedere la partita, Mediaset aveva preferito il Milan (vabbè strane coincidenze).
Diretta solo su Inter Channel e nessuna parabola del paese sintonizzata.
13 agosto: ci inoltriamo nell'entroterra per cercare da tipici turisti un tipico agriturismo per un tipico ferragosto. Ok, trovato, prenotato.
Tornati in spiaggia mio fratello mi guarda e mi dice:"sulla strada mi è sembrato di vedere un bar con una bandiera nerazzurra". Sono quasi le otto di sera, ci rimettiamo in macchina e ci riinoltriamo nella Sardegna meno famosa. Puttana eva era anche buio, ma quel baretto aveva proprio una bella bandiera dell'Inter, vuoi vedere che...
Altrochè, il bar era un tempio nerazzurro, chiaramente Inter Channel fissa e quando chiediamo, con il nostro leggero accento milanese, se potevamo andare a vedere la partita la sera dopo poco mancava che il tizio si offendesse se non fossimo andati.
La partita non è stata un granchè, 0-0 con poche emozioni, ma viverla lì è stato fantastico.
Conservo ancora lo scontrino con dicitura per il tavolo "I Milanesi", quando l'Inter perde brutto o vince bello mi viene in mente quella serata e quella gente, quei tifosi che anche solo attraverso la nostra presenza si sentivano più vicini alla squadra, cose per noi quasi infantili o esageratamente brutte come i pupazzetti o le minchiatine dell'Inter, in quel posto assumevano un valore quasi sacro, di reliquia, penso che portare i giocatori a vedere queste realtà aiuterebbe loro a capire tante cose, lo so che è demagocico però cazzo chi vive lontano da Milano e non può essere a San Siro e si deve sopportare per anni magari le prese per il culo merita forse più di noi che se fa freddo preferiamo stare davanti alla TV. Allora anche in questi giorni di vigilia mi viene in mente quel baretto ed il suo proprietario, quella gente e di riflesso tutti gli Interisti lontani e mi viene voglia di tifare anche per loro, perchè siamo dei privilegiati e gli 80.000 dell'11 marzo avranno sulle spalle il dovere di rappresentare tutti: fatelo non per noi, ma per loro.
Ho ancora il biglietto da visita del bar: bar tabacchi pizzeria forno a legna IL SOCIO Via A. Manzoni (un destino), Fraz. San Lorenzo BUDONI, se vi capita di passarci fermatevi sarà un bella sferzata di orgoglio.

giovedì 28 febbraio 2008

rimonte/ Supercoppa Inter-Roma 4-3


Visto che siamo la partita è ancora fresca, giochiamoci subito la rimonta in Supercoppa del 26 agosto 2006 contro la Roma.

E' passato poco tempo, ma sembrano secoli: prima gara vera dopo Calciopoli, Inter OBBLIGATA a vincere tutto e subito si trova in mezz'ora sotto addirittura di 3 gol. Si teme la disfatta e si comincia già a paventare l'effetto domino che mandi a puttane una stagione fondamentale già dal primo atto.
Invece proprio da questa partita nasce la consapevolezza nella squadra e anche in campionato andare sotto di uno o due gol non spaventa più nemmeno i tifosi (Catania, Livorno due volte, Atalanta due volte, Fiorentina, il derby, Palermo), oddio noi abituati a tutto ci spaventiamo sempre, ma è la mentalità che è cambiata.
Arriva prima della fine del primo tempo il primo gol di Vieira, poi nella ripresa Hernan di capoccia accorcia e si capisce dove sta tirando il vento, pareggia ancora Vieira e ai supplementari Figo mette lì un'opera d'arte di punizione che conclude la rimonta che lascia impressionati prima di tutti noi tifosi.
Nel video cronaca di Scarpini con Cauet, uno di quelli che avrebbe meritato il tricolore e non l'ha mai vinto.

chissenefrega/ Totti alza le braccia «Questo è un aiutone»

Totti ed altri al Tempo.

mercoledì 27 febbraio 2008

cicredono/ Non è finita finchè non è finita


Può esserci esempio più bello della volontà di crederci fino in fondo della gioia del nostro Capitano?

Onore agli avversari

Per quanto il Pool non sia una delle squadre inglesi che mi stia più simpatiche, anzi, c'è da rendere omaggio ad un pubblico fantastico che quando intona You'll never walk alone dà un significato quasi mistico al concetto di tifo, o se non vi piace la parola, di sostegno.
La cantano quando vincono, la cantavano ad Atene sotto 2-0 a poco dalla fine, la cantano perchè è così che esprimono il loro orgoglio.
Perchè è vero che, come dicono quelli che non son più capaci di emozionarsi, è solo uno sport, ma se per questo riesci ancora a sentire i brividi sulla pelle, a piangere, allora hai sai cosa si perde chi non capisce.

martedì 26 febbraio 2008

cicredono/ bimbo politically uncorrect

Forse non è molto edificante in senso sportivo, ma come non si può perdonare un bimbo così?












sabato 23 febbraio 2008

roadtoSanSiro/ -14 Comunicato della Curva Nord

Dopo la pesante sconfitta subita ad Anfield, dopo che i media hanno voluto far passare le solite notizie false a chi sta seduto in poltrona, in attesa del ritorno dell'11 marzo la Nord sente il bisogno di ribadire il proprio attaccamento e sostegno alla Squadra ed al Mister.

Riguardo i fatti riportati da alcuni media, dove si parla di contestazione e tensione alla Malpensa al ritorno della squadra, la Nord si proclama estranea a questo episodio ricordando che quando si è mossa per contestazioni o altri tipi di manifestazioni si è sempre presa, senza nessun problema, la responsabilità di ciò che faceva.

Pertanto nonostante i soliti nemici dei nostri Colori abbiano parlato fin da subito di spaccatura fra Squadra e Tifoseria, la Nord è pronta a smentire ciò e invita tutti coloro che saranno presenti l'11 marzo al Meazza ad incitare la Squadra con Noi.

Dobbiamo essere un'unica Curva, il Dodicesimo uomo in campo,cosi come è stato fatto dai tifosi del Liverpool per la gara d'andata.

90 minuti di Cori, Passione e Colore per entrare nella storia e diventar Leggenda!!!

Il valore di una Squadra per un TIFOSO VERO, non può esser misurato dai risultati e nessun Sostenitore dell’Inter che voglia ritenersi tale, ha il diritto di chiedere alla Squadra “l’obbligo di vincere”.

E’ profonda convinzione della Nord che sia unico Dovere degli Undici che rappresentano la Milano Nerazzurra sui vari campi di Calcio, insieme con Dirigenti ed Allenatore, quello di ONORARE LA MAGLIA che indossano SEMPRE ED OVUNQUE a prescindere dal “cartello” rappresentato dalla partita.

A Liverpool, così come per tutto il corso delle due ultime stagioni, Giocatori, Dirigenti e soprattutto l’Allenatore Roberto Mancini, hanno sempre dimostrato assoluta serietà ad attaccamento ai Colori che Amiamo rendendoci Orgogliosi dei risultati raggiunti ma soprattutto Orgogliosi della Professionalità dimostrata in ogni dove.

AVANTI CURVA NORD, per l’Onore della Maglia sempre pronti alla Battaglia !!!

coincidenze/ 11 marzo 2007

Anche la scaramanzia in queste occasioni ha il suo ruolo: per questo andremo a cercare quelle coincidenze che possono essere interpretate come segni positivi.

Lo scorso anno l'11 marzo vincemmo il derby in rimonta dopo il gol di Ronaldo (chiii?).

Risultato finale 2-1 per noi con i gol di Cruz ed Ibrahimovic.

venerdì 22 febbraio 2008

cicredono/ ditecelo

Questo spazio è dedicato a chi ha siti o blog dedicati all'inter e vogliono testimoniare il loro supporto alla squadra.

chissenefrega/Moggi. Ma? Ancora parla?

Altra rubrica.
Qui posteremo i commenti rilasciati agli organi d'informazione sulla situazione dell'Inter da persone che potevano tranquillamente risparmiare il fiato.
cominciamo con un pezzo da 90: Moggi

rimonte/ Inter-Catania 4-1

Partita, penso, sconosciuta ai più, gara del girone di qualificazione di Coppa Italia dell'agosto 1987, quando non c'erano le superamichevoli, triangolari estivi e tutto il barnum che riempie le casse dei club e svuota di importanza la preparzione estiva. La partita aveva un copione scritto ben conosciuto: vittoria netta dell'Inter e curiosità per i nuovi acquisti, ma il calcio è imprevedibile ed alla fine del primo tempo il Catania torna negli spogliatoi in vantaggio 1-0 per un rigore di Garzieri. Nella ripresa l'Inter prende il giro giusto e tre gol di Altobelli e la rete di Passarella chiudono la pratica come previsto, ma dallo 0-1 al 2-1 la paura di un risultato a sorpresa era stata tanta.
Questa non è una vera e propria rimenta intesa nel senso di ribaltamento di un risultato negativo della gara d'andata, ma in primo luogo serve a far capire che non si andranno a recuperare rimonte che non abbiamo vissuto perchè non sapremmo raccontare la cosa più importante: le sensazioni.
Ero un ragazzino quando l'Inter giocò questa partita e da allora mi è rimasta come ultimo appiglio anche nelle situazioni più disperate: mi rimane come conforto statistico quella volta che perdevamo 1-0 col Catania ed alla fine abbiamo vinto 4-1.
Cose da malati, ma in situazioni come questa serve anche quell'Inter-Catania.

cari fottutissimi amici/ TGCOM:"Inter, l'impresa è impossibile"

Due parole per introdurre questa rubrica.
Niente vittimismi o piagnistei, nessun complesso di Calimero, solo la volontà di segnalare nella maniera più oggettiva possibile la scarsa professionalità dei soliti noti sempre pronti a prostarsi (in verità anche quando non richiesto) salvo poi offendersi se la cosa viene fatta notare in pubblico.
Sia chiaro che non riteniamo i giornalisti il male assoluto, mai vista una categoria così suscettibile e pronta a far quadrato se attaccata, non ci piacciono le persone che si comportano in un certo modo per servilismo o piaggeria, apprezziamo invece chi, pur di fede differente dalla nostra, è prontoad analizzare i fatti con gli occhi del tifoso, ma in buona fede, giornalista o meno.

L'onore di aprire la rubrica spetta al TGCOM che titola a caratteri cubitali "Inter, l'impresa è impossibile".
Leggendo l'articolo ci si accorge che il fondamento di questa certezza è un sondaggio che oltretutto vede prevalere l'opzione negativa di un 51% che decisamente è cifra di proporzioni notevoli...
Per chi vuole: http://www.tgcom.mediaset.it/sport/articoli/articolo401776.shtml

giovedì 21 febbraio 2008

Ci crediamo

Che significato ha un blog che ha un limite temporale ben preciso?
Beh per chi non sa cosa succeda in quel giorno nessuno, ma per chi ha i colori nerazzurri nel cuori è una data che vuol dire tanto: ritorno degli ottavi di finale di Coppa Campioni contro il Liverpool, imperativo è ribaltare il 2-0 di Anfield per non finire la stagione europea.
Questo primo post vuole essere il manifesto di questo blog.
Siamo consapevoli che non potremo mai segnare un gol, ma in questo momento ognuno deve fare quello che può per aiutare l'Inter, i giocatori sul campo, gli 85.000 che saranno a San Siro con la voce e chi non ci sarà facendo si giunga l'11 marzo al culmine dell'attesa con la giusta carica.
Per questo scandiremo i giorni che mancano segnalando le grandi rimonte nerazzurre, le cattiverie di chi aspetta la nostra disfatta.
Siamo persone in genere equilibrate, ma riteniamo che debba esistere nella vita un angolino dove ogni tanto si possa lasciar fuori la razionalità e ragionare solo col cuore.
Non ci piacciono gli interisti che fischiano dopo cinque minuti, ci piacciono quelli che sostengono la squadra per novanta minuti anche se gioca male, non ci piacciono i calciomercatisti, ci piacciono quelli maglie a righe verticali nerazzurre e quel boato che accompagna la loro entrata in campo, per questo motivo da oggi all'11 marzo saremo qui a portare il nostro piccolo, forse inutile, appoggio incondizionato all'Internazionale F.C.
Non ce ne frega un cazzo delle altre squadre, siamo stufi di aspettare di gioire sulle sconfitte degli altri, ci godiamo le nostre vittorie e per questo siamo qui a spingere per una vittoria.
Sono simpatici i discorsi da bar, su cui peraltro campano decine di tv e altri media, a noi adesso non interessa se l'espulsione di Materazzi ci stesse o meno, se Ibra in Europa soffra, noi vogliamo che l'Inter vinca l'11 marzo e che passi il turno: da oggi ad allora ci piacerebbe che chi la pensa come noi ci aiuti a caricare della giusta carica il mondo nerazzurro.
E se poi non andrà come ci piacerebbe che andasse ci basterà pensare che siamo l'Inter.